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    sábado, junho 16, 2007

    porque Lisboa?

    ormai ho preso il vizio di rispondere con i post.... mi sembra carino e stimola ricordi e creatività così a Sara che mi chiede perchè sono andato a Lisbona la prima volta voglio raccontare una storia...



    C'era una volta un ragazzo che aveva appena mollato l'università, più o meno un lustro dalla perdita di suo padre, e che non aveva idea di come il fato avrebbe tesuto i fili del suo destino.
    Decise così di passare qualche giorno dalla sorella a Dublino, prese ferie dal lavoro, preparò uno zaino e si recò al cts dove acquistò un open rail per l'Irlanda, si sà il giovanotto non tollera l'aeromobile...
    I giorni seguenti cercò la sorella che sembrava sparita nel nulla, nessun indirizzo, nessun telefono, nessun modo di contattarla; si chiese allora che senso avrebbe avuto arrivare fin lì per non trovare nessuno e pensò di cambiare meta, prese un libro a caso dalla scrivania -fernando pessoa-POESIE-, la sera stessa cambiò l'open rail irlandese con uno nuovo di zecca per la lusitania.
    Il viaggio fu lungo ed estenuante ma ricco di amicizie ed incontri, di indirizzi e numeri di telefono scambiati in un inglese zoppicante con Jean di Lione, Kirk e Jeff di San Diego, Jackie di Auckland, Maria e Nunzia di Salerno e Pedro di Lisbona.
    Scese dal treno una domenica mattina di settembre, senza escudos (l'euro era ancora un sogno), senza aver dormito e con una chitarra che pesava un quintale per la stanchezza del viaggio. Vagò per le strade della Baixa, stranamente tutto sembrava avere un senso, anche gli odori erano familiari, ebbe la sensazione di esserci già stato magari non in questa vita, si sedette davanti al Tejo e pensò che lì avrebbe dormito volentieri, anche per sempre.
    Seguirono l'ostello e le passeggiate con il libro di pessoa sempre nello zaino finchè una sera s'imbattè in un pub inglese, HELP WANTED, NO PORTUGUES ENGLISH SPOKEN PLEASE, recitava un cartello in vetrina entrò e chiese, la sera stessa spinava birra per turisti sfatti e lisboeti in serata premio. Lo aiutava una ragazza dagli occhi d'argento che ben presto oltre ad alleviargli il lavoro cominciò anche ad allietargli la vita, prese casa al quarto piano nel quartiere delle stelle (Estrellas), chiamò casa e disse "io resto, se serve fate uno squillo"....
    .... la fine l'avevo già raccontata tempo fa QUI

    Etiquetas: me medesimo stesso

    saido da cabeça de rutger @ 7:26 da tarde 

    14 Comments:

    Blogger Sara said...

    grazie.

    17/6/07 10:27 da manhã  
    Blogger rutger said...

    maddeche? anzi è un piacere

    17/6/07 3:08 da tarde  
    Blogger Sara said...

    cmq questa foto è stupenda...ora che l'ho ingrandita soprattutto!

    17/6/07 4:35 da tarde  
    Blogger rutger said...

    sì in effetti tagliando il losco figuro.....

    18/6/07 9:01 da manhã  
    Blogger pOpale said...

    Bello questo post e anche il precedente con il finale. Grazie di averlo condiviso.

    p.s. l'hai più rivista ?

    18/6/07 9:43 da manhã  
    Blogger rutger said...

    no mai più.... quest'estate ho suonato al suo campanello ma due vecchietti mi hanno detto che si è trasferita. E' stata una cosa assurda, cosa le avrei detto se avesse aperto la porta?

    18/6/07 10:11 da manhã  
    Blogger pOpale said...

    Forse è stato meglio così :)

    18/6/07 10:39 da manhã  
    Blogger Zion said...

    mamma mia ru. è una poesia questa storia.

    18/6/07 3:31 da tarde  
    Blogger Sara said...

    non so perchè ma lo davo per scontato che non l'avessi rivista più... era una sensazione...
    chissà davvero cosa le avresti detto...
    o cosa avresti pensato...
    ma quanto tempo è passato?

    18/6/07 4:11 da tarde  
    Blogger rutger said...

    @ zion: la vita è una poesia in effetti....

    @ sara: sono passati sette anni ed iin effetti suonare il campanello è stato più un gesto automatico che una vera e propria convinzione.
    Posso dire però che forse sarebbe bastato anche solo incrociare gli sguardi come sette anni prima...

    18/6/07 4:56 da tarde  
    Anonymous Anónimo said...

    quel campanello non l'avresti mai suonato...... se non fosse stato per qualcuno..

    19/6/07 10:36 da manhã  
    Blogger rutger said...

    eh sì tempi lontani molto lontani quelli

    19/6/07 12:05 da tarde  
    Anonymous Anónimo said...

    un anno fa quasi

    19/6/07 12:22 da tarde  
    Blogger rutger said...

    ..............??

    19/6/07 3:02 da tarde  

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