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    terça-feira, abril 04, 2006

    un segreto ben custodito....



    …tanto tempo fa un uomo che viveva in Portogallo sulle rive del Tejo guardandolo arrossarsi al tramonto da una finestra della sua mansarda capì che R., una ragazza dagli occhi d’argento che in riva al Tejo c’era nata e cresciuta e di quel fiume portava il profumo nei capelli e il sapore sulle labbra, era quello che aveva sempre cercato.
    In quella sera di settembre sotto il ponte do 25 Abril R. sentì che quel ragazzo con l’aria spaesata che se la cavava con l’inglese ma di portoghese non sapeva neanche una parola la guardava con gli stessi occhi con i quali guardava Lisbona al mattino prima che tutti si svegliassero, poco prima che lui andasse a dormire, e si innamorò.
    Alba dopo alba svegliarsi riflesso nei suoi occhi lo faceva sentire immortale e lei non si alzava dal letto se non si accoccolava prima un po’ tra le sue braccia, pranzo dopo pranzo il cibo aveva perso sapore o semplicemente senso perché nutrirsi era diventato il respirarsi l’uno con l’altra, sera dopo sera il cielo era il tetto ed il terrazzo il trono del loro castello.
    Finchè un giorno, con i piedi nel fiume e seduti a guardare i gabbiani lei si voltò e disse – tu mi ami? - - che domande… - rispose l’uomo e la baciò.
    Lei continuò a guardarlo fisso dolce e severa allo stesso tempo – certo che ti amo, ancora più della mia stessa vita!! – disse l’uomo e guardarono il sole tramontare.
    Il giorno dopo lui la guardava pelare alcune patate e disse – tu mi ami? – lei si voltò decisa e disse - facciamo un bambino, facciamo un figlio amore mio!! – rimase a guardarla come smarrito, era la cosa che più avrebbe voluto al mondo e detto da lei era così dolce, sapeva di futuro, tiepido e caldo come la primavera ma mosso e maestoso come l’oceano.
    Si alzò la baciò con tenerezza ed uscì.
    Non andò al lavoro quel giorno comprò dei dolci, un anello ed un biglietto aereo per Milano, sola andata. Pianse lei quella sera, pianse molto, lui pianse la notte chiedendosi come mai aveva così paura, così tanta paura da scappare via per sempre.
    L’addio fu struggente e non fu in aeroporto ma sotto il ponte dove si erano fusi i loro cuori per la prima volta, lui la guardò e sorrise chiudendo la portiera del taxi, lei lo guardò e fece il gesto che erano soliti fare per giurarsi amore eterno, baciò l’indice ed il medio uniti e li pose sul petto, all’altezza del cuore.
    - Per tutta la vita!!! – le gridò lui in portoghese affacciato al finestrino dell’auto in corsa.

    Non so bene perché vi racconto questa storia vecchia di sei anni, forse perché poco tempo fa mi è arrivata un e-mail da Lisbona, R. ha avuto un bambino finalmente e l’ha chiamato Ruggero, non mentiva quel giorno sul ponte, non mi ha dimenticato…

    saido da cabeça de rutger @ 6:13 da tarde 

    5 Comments:

    Anonymous Anónimo said...

    e certo che non ti ha dimenticato..
    lotta

    4/4/06 10:47 da tarde  
    Anonymous Anónimo said...

    …tanto tempo fa un uomo che viveva in Portogallo sulle rive del Tejo guardandolo arrossarsi (..il Tejo..) al tramonto da una finestra della sua mansarda capì che R., una ragazza dagli occhi d’argento che in riva al Tejo c’era nata e cresciuta e di quel Tejo portava il profumo nei capelli (bleah..che schifo!!) e il sapore sulle labbra, era quello che aveva sempre cercato; un bel pompinone sulla riva del Tejo..aaarrgghh!!.
    In quella sera di settembre sotto il ponte do 25 Abril R. sentì che quel ragazzo con l’aria spaesata che se la cavava con l’inglese ed aveva un Tejo bello grosso, la guardava con gli stessi occhi con i quali guardava i filmetti di Rocco Siffredi, e si innamorò.
    Alba dopo alba svegliarsi riflesso nei suoi occhi lo faceva sentire immortale e lei non si alzava dal letto se non si accoccolava prima un po’ tra le sue cosce, pomp.. dopo pomp.. il Tejo aveva perso sapore o semplicemente senso perché nutrirsi era diventato il respirarsi l’uno con l’altra, sera dopo sera il cielo era il tetto ed il terrazzo il trono del loro castello..il Tejo dominava sovrano…in un universo prog!!!...
    Finchè un giorno, con i piedi nel fiume e seduti a guardare il Tejo ingrossarsi lei si voltò e disse – tu mi ami? - - che domande… - rispose l’uomo e la baciò.
    Lei continuò a guardare fisso (ovviamente il Tejo!!) dolce e severa allo stesso tempo – certo che ti amo, ancora più della mia stessa vita!! – disse l’uomo e guardarono il sole tramontare.
    Il giorno dopo lui la guardava pelare alcune patate e disse – tu mi ami? – lei si voltò decisa e disse - facciamo l’amore qui sulle bucce di patata, facciamo un figlio amore mio!! – rimase a guardarla come smarrito, era la cosa che più avrebbe voluto al mondo e detto da lei era così dolce, sapeva di futuro, tiepido e caldo come il vin brulè ma mosso e maestoso come un tarzanello!
    Si alzò la baciò con tenerezza ed uscì.
    Non andò al lavoro quel giorno comprò dei profilattici, un anello ritardante ed un biglietto aereo per Milano, sola andata. Pianse lei quella sera, pianse molto, lui pianse la notte chiedendosi come mai aveva così paura, così tanta paura da scappare via per sempre.
    L’addio fu struggente e non fu in aeroporto ma sotto il ponte dove si erano fusi i loro corpi per la prima volta, lui la guardò e sorrise chiudendo la portiera del taxi, lei gli guardò il Tejo e gli fece il solito pomp…(gesto che erano soliti fare per giurarsi amore eterno), baciò la….(censura!!!) e la pose sul petto, all’altezza del cuore.
    - Per tutta la vita!!! – le gridò lui in portoghese affacciato al finestrino dell’auto in corsa………in un universo iperprog!!!!!

    6/4/06 1:45 da tarde  
    Blogger rutger said...

    dissacrante bastardo prog !!!(detto con amore naturalmente mio piccolo chitarristino)

    6/4/06 6:12 da tarde  
    Anonymous Anónimo said...

    uahuahuhauahauhauahauhhuahhhh!!!!!!
    mitici tutti e due!!

    6/4/06 11:31 da tarde  
    Anonymous Anónimo said...

    Caro Ruggero,
    è bellissimo, sono con te. non ascoltare l'insensibile Prog dissacramore!!! ciao YuYu

    10/4/06 11:50 da manhã  

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