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    segunda-feira, dezembro 11, 2006

    by walk


    ... è così che ho deciso di cominciare la mia giornata oggi, camminando in una splendida mattina di dicembre che sa di inizio primavera.
    Avrei potuto camminare a lungo ma alla fine sono arrivato alla meta e mi sono dovuto fermare, certo è che camminare ti fa pensare forse è per questo che ultimamente non lo faccio volentieri.
    Avete mai il desiderio di privarvi di tutto quello che vi circonda e rimanere soli con un sacco addosso modello s.francesco?

    Etiquetas: riflessioni

    saido da cabeça de rutger @ 9:23 da manhã 

    3 Comments:

    Blogger aroti said...

    a me fa bene camminare lungo la spiaggia d'inverno: guardare il blu dell'orizzonte e vedermi dal di fuori.

    buon inizio settimana

    11/12/06 10:27 da manhã  
    Blogger rutger said...

    lungo la spiaggia..? non è che possiamo scambiarci le vite io e te guarda che la mia non è poi così male....;P

    11/12/06 11:21 da manhã  
    Anonymous Anónimo said...

    UNA CHIAMATA ALLA DEBOLEZZA


    Non abbiamo la presunzione di voler cambiare ciò che
    ci circonda, e non proviamo il desiderio di far parte di
    qualcosa, qualsiasi cosa. Lasciamo che gli eventi ci
    scorrano addosso, con la rassegnazione di chi non può
    contrastare i propri nemici, neppure con la volontà.

    Non abbiamo paura di morire: abbiamo la certezza di
    camminare sulle sabbie della vita senza alcuna meta e
    senza lasciare alcuna traccia dietro di noi. Ma questa
    consapevolezza, anzichè rendere il cammino più
    agevole, acuisce la fatica di muovere
    un piccolo passo dietro l'altro.

    Tutto attorno a noi è vuoto. Vuoto come il pesante
    guscio della nostra stessa inutilità, che ci opprime e ci
    rallenta, ma che ogni giorno trasciniamo con noi,
    rassicurati dal suo peso e confortati dalla sua presenza.

    Tutto attorno a noi è un gioco. Uno stupido gioco al
    quale non abbiamo chiesto di partecipare e del quale è
    impossibile comprendere le regole, ma che continuiamo
    a giocare ogni giorno, pur intuendo di avere già perduto.

    Perchè siamo echi in una stanza vuota, schiavi dei
    nostri stessi desideri, ed i nostri fantasmi continuano a
    camminarci al fianco, con mani affilate come coltelli.

    12/12/06 11:39 da manhã  

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