beh ragazzi...

sono tornato e mi sono preso un po' di giorni prima di scrivere di nuovo, mi serviva del tempo per smaltire la saudade, serviva tempo anche per riordinare le idee svuotare le valige e rimettersi nei panni di tutti i giorni.

Che posso raccontarvi di questo viaggio? Come scrive Aroti dell'India non ho ancora capito bene cosa mi ha dato il Portogallo, ma sicuramente ho riprovato le stesse sensazioni forse anche più incisive di sei anni fa; allora ero un universitario vagabondo senza testa e progetti, oggi sono un uomo che sta cementificando la propria vita e queste esperienze servono per capire cosa sei veramente e cosa veramente ti aspetti dal futuro.

Davvero non so come cominciare forse già solo le fotografie basterebbero a spiegare tutto (e per quelle sto progettando una pagina dedicata) , forse basterebbe dirvi che la semplicità che noi abbiamo perso con l'era moderna lì è rimasta tale e quale, i sorrisi dei ragazzini non sono sterili smorfie da playstation, gli odori (e le puzze) non sono estinti ed i suoni e i colori esistono realmente tanto è vero che alle volte avresti avuto voglia di appoggiare l'indice alle labbra e fare schhhhhhh a tutto il quartiere.

Il bello però è che non ci troviamo in un paradiso incontaminato, le strade sono come le nostre, le città come le nostre, i bambini ce l'hanno davvero la playstation, i problemi ci sono come da noi...

perciò dov'è la magia? Qual'è il trucco? Forse quel sole che li bacia tutto l'anno, magari le onde dell'oceano, probabilmente l'amore per la vita e la propria terra che noi abbiamo chiuso in un armadio tanti anni fa in nome di una globalizzazione tanto comoda quanto sterile e impersonale.

Un po' qua e un po' là vi racconterò tutto dalle pagine del mio blog tanto che un giorno arriverete a dirmi "bastaaa hai rotto con questo viaggio!! "