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Pegeuei no meo coraçao Presi il mio cuore E pu-lo na minha mao e lo posi nella mia manoOlhei-o como quem olha lo guardai come chi guardaGraos de areia ou uma fôlha. grani di sabbia o una foglia.Olhei-o pàvido e absorto Lo guardai pavido e assorto Como quem sabe estar morto; come chi sa d'essere morto; Como a alma sò comovida con l'anima solo commossaDo sonho e pouco da vida del sogno e poco della vita.
saido da cabeça de rutger @ 3:02 da tarde
Effettivamente questa è una poesia di difficile comprensione per la quale c’è bisogno di una concentrazione quasi maniacale…di stile profondamente ermetico e quasi “chiuso” volutamente alla comprensione altrui , ho dovuto tracciare la spiegazione dettagliata di ogni riga di ‘sto testo. L’unica cosa che pare ben consolidata in tutto ciò è la passione di ‘sto Pessoa per il cacao: buona lettura Pegeuei no meo coraçao--- Presi il mio cacao (1)E pu-lo na minha mao ---e poi non lo mino mai (2)Olhei-o como quem olha--- Olè! è come che Olà! (3)Graos de areia ou uma fôlha.--- Grano da arare ..o una volta (4)Olhei-o pàvido e absorto--- Olè! il pavido e assorto (5)Como quem sabe estar morto;--- come sai d’essere morto? (6) Como a alma sò comovida--- come una salma sul comodino (7)Do sonho a pouco da vida ---Io sono un porco della vita (8)(1) Dimostrazione della dipendenza del poeta dalla nota bevanda(2) Frase ermeticissima, il poeta vuole dirci che non “tradirà” mai la nota bevanda… che ne so… col tè o col caffè!(3) Frase ermeticissima, il poeta , devastato dagli effetti del cacao, sconnette parzialmente i neuroni della sua calotta cranica e come un novello poeta maledetto ci comunica l’intima similitudine dei significati celati nelle parole…una vale l’altra!(4) Frase ermeticissima , il poeta dimostra attaccamento agreste e contemporaneo distacco da esso…quasi a dimostrare una sorta di senso atavico di indecisione!(5) Frase ermeticissima , il poeta dona al componimento un cambio d’atmosfera e dimostra il suo attaccamento verso gli eroi d’ogni epoca!(6) Frase ermeticissima in completa antitesi con la precedente…l’eroe ..celtico, sassone o nibelungo che dir si voglia, viene qui coperto di infamia e disprezzo! ...indecisione e sconforto ai massimi vertici!(7) Frase ermeticissima e deflagrante! Il poeta, ormai pregno d’inquietudine e debordante angoscia, vaga in un nulla indecifrabile, in un lago d’apatia e insensatezza, senza remi né timone, ebbro di tristezza e di cacao!(8) Frase finale, ermeticissima ma assurdamente chiarificatrice di ciò che il poeta vuol lasciar trasparire di sé…un misto di lussuria tardo culinaria condita di stantio fatalismo!!!
Non concordo colla critica del nostro caro Direttore d’orchestra che da anni non degna d’uno sguardo gli autori eschimesi del canada nord occidentale e sub-alaskiano, letti avidamente dal Pessoa. Infatti il primo verso dell’autore recita “Pinguini nel mio cuore” esprimendo il gelo nella sua situazione familiare. Il cacao non c’entra un bel niente, come potrebbe a quelle latitudini non ghiacciare?!!!, mentre è la tradizione dei popoli artici a guidare il verso: E si vede benissimo dal secondo rigo / “E pu-lo” (il cane) “minha mao” (mangia il gatto) / che sottolinea la lotta che combatte l’autore giorno per giorno a trenta o quaranta gradi sotto zero, per accarezzare il cane o il gatto senza rimetterci qualche dito…. / Olhèi!-o…Olha dice: “mi è andata bene anche per oggi” / L’allusione al grano è evidente, perché una volta cresceva e ricopriva tutto, infatti i pinguini avevano le penne e volavano. Poi il ghiaccio li ha resi umidi e scivolosi ormai da millenni.
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