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    quinta-feira, outubro 27, 2005



    LA CURA(Franco Battiato)

    Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
    dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
    Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
    dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
    Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
    dalle ossessioni delle tue manie.
    Supererò le correnti gravitazionali,
    lo spazio e la luceper non farti invecchiare.
    E guarirai da tutte le malattie,
    perché sei un essere speciale,ed io, avrò cura di te.
    Vagavo per i campi del Tennessee
    (come vi ero arrivato, chissà).
    Non hai fiori bianchi per me?
    Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare.
    Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
    Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
    I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
    la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
    Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
    Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
    Supererò le correnti gravitazionali,
    lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
    Ti salverò da ogni malinconia,
    perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
    io sì, che avrò cura di te.

    saido da cabeça de rutger @ 5:32 da tarde 

    1 Comments:

    Anonymous Anónimo said...

    Pain of Salvation “Be”

    Autore: Marco Garavelli (Rock FM)


    Non c’è dubbio che, per chiunque ami la musica metal e progressiva, ogni nuovo lavoro dei Pain of Salvation rappresenti un punto d'arrivo, la scoperta di nuovi orizzonti musicali, la sicurezza, insomma, di poter ascoltare puntualmente un nuovo capolavoro. E quindi, dopo l'ottimo Remedy Lane e il recente live acustico "12:5", il gruppo svedese guidato da Daniel Gildenlow torna con un nuovo, attesissimo studio album, dall'affascinante ed enigmatico titolo "Be". Molto si era discusso su questo lavoro ancor prima che la sua uscita fosse vicina: si parlava dell'introduzione dell'orchestra come supporto alla band, della possibilità di veder abbinato alla musica anche un piccolo spettacolo teatrale (ovviamente nelle esibizioni live) che potesse rendere visivamente quanto raccontato in un ennesimo concept album e, in generale, di un album parecchio diverso dai precedenti. Le aspettative quindi sono state rispettate e, come previsto, si è trattato di una piccola rivoluzione, per la gioia di alcuni e la delusione (forse temporanea) di altri. "Be" è, infatti, un lavoro che al primo ascolto lascerà piuttosto perplessi quanti, in passato, hanno apprezzato capolavori del calibro di "Entropia" o "The Perfect Element": quindici tracce, ma ben poche vere canzoni. Moltissimi sono invece gli intermezzi strumentali (di pregevole fattura) e i piccoli momenti d'atmosfera, i cosiddetti "riempitivi", che acquistano una propria importanza solo all'interno dell'intero concept (in quanto legano e "preparano il terreno" tra un brano e l'altro), ma che singolarmente si dimostrano abbastanza sterili. Altro punto: “Be” non può essere considerato un album metal. O almeno non soltanto un album metal. Non può essere catalogato in alcun modo, se non come un insieme di generi che vanno dal folk ("Imago"), al soul con tanto di coro gospel ("Dea Pecuniae"), dal rock ("Iter Impius") al tanto atteso prog metal ("Nihil Morari" e "Diffidentia"). E anche i vari intermezzi si pongono sulla stessa linea, basti pensare che spaziano dallo spiritual (!) di "Nauticus", alla musica liturgica di "Omni". Senza dimenticare poi che ogni brano comprende in sè diversi momenti strumentali e diverse influenze, ben interpretate dall’eclettica voce di Daniel Gildenlow. I Pain of salvation con "Be" hanno quindi mischiato le loro carte e creato un album estremamente vario e complesso, in cui, come mai in precedenza, i testi (come al solito molto intelligenti ed affascinanti) hanno un'importanza fondamentale per comprendere e seguire correttamente l'evoluzione della musica. Un album "difficile", che richiede una cultura musicale vasta ed elastica per poter essere apprezzato appieno e che metterà a dura prova i fan più integralisti del gruppo svedese. Ma, al tempo stesso, "Be" rappresenta un ulteriore passo in avanti nel lungo e progressivo cammino che Gildenlow e soci hanno deciso di intraprendere; un passo forse azzardato o forse decisivo per la loro definitiva consacrazione. Stabilirlo spetta ad ognuno di noi e non ad un giudizio oggettivo. In ogni caso, non era facile stupire ed emozionare ancora: i Pain of Salvation ci sono riusciti

    28/10/05 8:45 da manhã  

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